Alentejo, 2002: la diga di Alqueva, posta a circa quattro chilometri di distanza dall’omonimo villaggio, entra per la prima volta in funzione e il fiume Guadiana inizia a inondare il territorio. Duecentocinquanta chilometri quadrati di terra sono gradualmente sommersi dall’acqua, dando forma a uno tra i più grandi laghi artificiali d’Europa. Al lago di Alqueva, di recente formazione, si deve il nome di un’area che si estende tra l’estremità orientale dell’Alentejo centrale e il lembo sudoccidentale dell’Extremadura, lungo il fiume Guadiana, il cui tracciato segna in parte la frontiera tra Spagna e Portogallo. La recente costruzione della diga e la formazione del lago hanno allontanato le due sponde, demandando allo sguardo il compito di costruire relazioni e di ricomporre nella mente un’immagine unitaria di un’area che, a prescindere dalle differenti entità amministrative, si configura come un’unità territoriale omogenea. Il contributo discute la metamorfosi subita dal paesaggio e il significato di confine che il lago di Alqueva assume in tale contesto. Esso è principio di un radicale mutamento del territorio e contestualmente spazio del divenire e luogo di possibili trasformazioni. Il lago si offre oggi come occasione per immaginare strategie progettuali che interpretino il limite fisico e politico non come spazio a ridosso di un qualcosa e segno tangibile dei margini, ma come nuovo paesaggio condiviso, elemento di relazione e ambito in potenza del progetto.

Lungo il fiume Guadiana. Metamorfosi e permanenze tra Alentejo e Extremadura / Bertini, V. - (2020), pp. 217-226.

Lungo il fiume Guadiana. Metamorfosi e permanenze tra Alentejo e Extremadura

Bertini V
2020

Abstract

Alentejo, 2002: la diga di Alqueva, posta a circa quattro chilometri di distanza dall’omonimo villaggio, entra per la prima volta in funzione e il fiume Guadiana inizia a inondare il territorio. Duecentocinquanta chilometri quadrati di terra sono gradualmente sommersi dall’acqua, dando forma a uno tra i più grandi laghi artificiali d’Europa. Al lago di Alqueva, di recente formazione, si deve il nome di un’area che si estende tra l’estremità orientale dell’Alentejo centrale e il lembo sudoccidentale dell’Extremadura, lungo il fiume Guadiana, il cui tracciato segna in parte la frontiera tra Spagna e Portogallo. La recente costruzione della diga e la formazione del lago hanno allontanato le due sponde, demandando allo sguardo il compito di costruire relazioni e di ricomporre nella mente un’immagine unitaria di un’area che, a prescindere dalle differenti entità amministrative, si configura come un’unità territoriale omogenea. Il contributo discute la metamorfosi subita dal paesaggio e il significato di confine che il lago di Alqueva assume in tale contesto. Esso è principio di un radicale mutamento del territorio e contestualmente spazio del divenire e luogo di possibili trasformazioni. Il lago si offre oggi come occasione per immaginare strategie progettuali che interpretino il limite fisico e politico non come spazio a ridosso di un qualcosa e segno tangibile dei margini, ma come nuovo paesaggio condiviso, elemento di relazione e ambito in potenza del progetto.
2020
Boundary landscapes
978-88-31352-46-8
marginalità; metamorfosi; paesaggio; memoria; progetto
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Lungo il fiume Guadiana. Metamorfosi e permanenze tra Alentejo e Extremadura / Bertini, V. - (2020), pp. 217-226.
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